Fare questo sogno che racconterò in seguito, è stato il preambulo di quello che mi è successo un anno più tardi: compiere l’enorme lavoro di cui tratta questo sito è, per me, come aver fatto una foto in déshabillé e metterla online!
Per la curiosa coincidenza tra le due situazioni, vorrei dedicare questo sito a mio padre scomparso a dicembre del 2017.
La notte prima dell’ultimo cateterismo cardiaco, nel Febbraio del 2018, ho fatto questo sogno.
Ero con le mie sorelle e mio padre, ormai vecchietto, in una chiesa gremita di gente. La chiesa era tutta fatta di legno, dal pavimento alle pareti, dalle scalinate centrali fino al soffitto. Il pulpito era di fronte a noi, in posizione centrale, ad una altezza considerevole: era posizionato in cima alle scalinate centrali ed era fatto di vetro trasparente che misurava dalla mia cintura ai piedi. Attraverso questo vetro si potevano vedere tutte le persone sottostanti. Sia le mie sorelle che mio padre avevano dei fogli dove c’era scritto quello che ognuno di loro voleva dire, erano stati loro stessi a scegliere i passi della bibbia di cui avrebbero parlato. Una delle mie sorelle aveva già parlato e aveva scelto un argomento di catechesi cattolica. Poi è arrivata la volta di mio padre: era vecchietto e fragile, saliva la scalinata con molta fatica e stanchezza, perfino inciampando e ad un certo punto ho visto che perdeva i sensi e cadeva giù per le scale. Ho visto e sentito con un dolore enorme che moriva.
Poi, molto dispiaciuta, ho guardato avanti di fronte a me e l’ho visto di nuovo in mezzo a tutte le persone: era molto più giovane e sorridente, mi guardava negli occhi dandomi una forza e una certezza enormi, era contento di me, con la forza dello sguardo mi diceva che era lì con me e mi faceva segni per salire sul pulpito a parlare. Io invece avevo solo un pezzo di carta con due righe scritte, non avevo preparato niente! Mio padre mi guardava sorridendo e insisteva che andassi sul pulpito. Sono andata e ho cominciato a parlare, inizialmente con molta insicurezza e timore su un argomento un po’ sui generis, davanti a tutte quelle persone. Non mi ricordo il discorso che ho fatto, ma è stato profondamente interiore, collegato a come mi sentivo centrata e presente in me stessa. Mentre parlavo poi diventavo disinvolta e accattivante. Guardando attraverso il vetro del pulpito vedevo la chiesa gremita di persone, mi sono un po’ vergognata dell’intimità che stavo condividendo con la moltitudine sconosciuta che mi ascoltava cosi attentamente. Poi mi sono svegliata!
Sono andata a vedere che cosa significa l’elemento Legno – il primo nel ciclo dei cinque elementi cinesi, a cui segue il Fuoco, la Terra, il Metallo e l’Acqua – perché l’ambiente del sogno in cui ci trovavamo era completamente di questa materia. Nel pensiero taoista cinese, il legno rappresenta l’inizio, la ricrescita e la nuova vita! I suoi attributi sono la forza e la flessibilità ed è anche associato alle qualità del calore, della generosità e della cooperazione.
Niente male!
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